Dall’isola di Salina giungiamo a Stromboli. Finalmente siamo a Stromboli: in questi tre giorni spesso abbiamo ammirato il vulcano da lontano, vedendolo fumare… Il tempo è grigio e abbastanza fresco, ma siamo fiduciosi di poter apprezzare degnamente il vulcano. L’isola comprende due paesi: Ginostra e San Vincenzo (chiamato semplicemente “paese di Stromboli") e contano 450 abitanti circa. Stromboli copre una superficie di 12,2 chilometri quadrati.
Pernottiamo all’albergo Brasile, distante circa 20 minuti dal porto. Per un prezzo poco superiore, almeno nel periodo che siamo andati noi, si può pernottare all’hotel Ossidiana situato vicino al porto.
Per la sera abbiamo organizzato un giro con la barca alla Sciara del fuoco, dove è possibile ammirare le esplosioni del vulcano, che è uno dei più attivi al mondo. Decidiamo però di recarci nel primo pomerggio a piedi al ristorante osservatorio, per poi salire fino a 400 metri, quota massima che è possibile raggiungere senza la guida. Il comodo sentiero parte dal fondo del paese in località Piscità: già durante il tragitto sentiamo le esplosioni del vulcano… impressionante! Ci fermiamo diverso tempo ad ammirare la fuoriuscita di materiale dalle bocche, che avviene ogni 15-20 minuti.
Vi allego anche una breve sequenza:
Rientriamo a Stromboli passando da un altro sentiero che sulla cartina sembra in pianura e discesa, ma invece contiene salite e scalini. Passiamo alcune ore rilassandoci, mentre inizia a piovere: l’uscita in barca è posticipata dalle 19.30 alle 20.30, e alla fine viene annullata. Che frustrazione… Fabio insiste per tornare all’osservatorio: saggia decisione… cala il vento e la pioggia cessa, fisso il treppiede e ammiriamo le stupende esplosioni: provo sia a "congelare" la fuoriuscita di materiale sia a fotografare le scie. Non è facile fotografare questo soggetto e alcune foto non sono molto a fuoco, però altre mi soddisfano.
Anche qui vi allego una sequenza:
Il giorno dopo visitiamo una piccola spiaggia e la grotta di Eolo. Il tempo è grigio, ventoso, freddo, ma soprattutto le nuvole e la nebbia coprono il vulcano. Speriamo migliori, perché oggi saliamo in cima a quota 926 metri: è l’escursione con la E maiuscola del nostro viaggio… Purtroppo l’agenzia con cui ho prenotato non effettua la salita, ma ci rivolgiamo ad un’altra che per lo stesso prezzo (25 euro) la effettua. Partiamo alle 17 consapevoli che sarà difficile intravvedere qualcosa… effettivamente la nebbia inizia ad avvolgerci ed in due ore circa siamo in cima (di solito si impiegano tre ore): non vediamo neppure i nostri piedi ed il vento è impressionante. Sentiamo un’esplosione, ma purtroppo non ha senso soffermarsi in vetta e scendiamo, mentre solitamente ci si ferma aspettando il buio. Scendiamo per un morbido sentiero e verso le 20.30 siamo di nuovo a Stromboli: che peccato! Dovremo tornarci… A saperlo prima avremmo effettuato ieri la gita, perché nonostante la pioggia il vulcano non era coperto.
Il giorno seguente prendiamo l’aliscafo per Milazzo, via Ginostra, Panarea, Salina e Lipari. Il mare è mosso e si “balla” molto. Da Milazzo con l’automobile-navetta ci rechiamo all’aeroporto di Catania, dove condividiamo un taxi con una ragazza e sua madre, in quanto non si sa quando arriverà il bus per la città… loro è più di un’ora che aspettano e ci danno molte informazioni sulla città.
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