Salina

Dall’isola di Vulcano giungiamo a Salina. L’isola di Salina è la più grande dopo Lipari, con un’estensione di 26,4 chilometri quadrati. È divisa in tre comuni: Santa Marina, Malfa e Leni, che complessivamente contano 2300 abitanti e sono collegati tra loro da una strada. Nell’isola svettano due coni: il monte “Fossa delle Felci”, che con i suoi 962 metri è la cima più alta delle Eolie, e il “Monte dei Porri”. L’isola ha due porti dove attraccano gli aliscafi e le navi: Santa Marina e Rinella.

 


Abbiamo pernottato al Residence da Marusca, che abbiamo faticato a trovare, ma gli abitanti ci hanno aiutato. Anche qui la camera è bella con un'enorme terrazza, da cui si gode una vista stupenda, e per un prezzo irrisorio. In aggiunta la proprietaria, Rosa, è veramente molto amichevole. Salina in questo periodo è molto tranquilla: la strada principale di Santa Marina, dove vi sono diversi negozi, è quasi priva di persone…

Il mattino seguente la meteo non è molto favorevole: nebbia e vento, ma decidiamo di scalare la Fossa delle Felci. Prendiamo il bus da Santa Marina a Malfa, dove dobbiamo aspettare più di mezz’ora per proseguire a Valdichiesa: bisogna recarsi al Santuario e prendere la strada asfaltata, poco dopo si segue l’indicazione per la salita al cratere. Il sentiero inizialmente è molto ripido e ci sono molte scale, in seguito però si segue in parte la strada e la pendenza si fa più dolce. Il dislivello è abbastanza importante: circa 700 metri, che noi impieghiamo un’ora ed un quarto a coprire, ma con un passo abbastanza sostenuto.

In vetta si trova anche un piccolo e spartano rifugio. Fortunatamente quando giungiamo in cima la nebbia si è diradata e possiamo goderci il paesaggio, dominato dal “Monte dei Porri” in primo piano.

Dopo la passeggiata ci rechiamo con il bus nella frazione di Pollara, dove ci avventuriamo tra formazioni sabbiose ed un arco di roccia. Poi ci rilassiamo in un agriturismo prima di rientrare a Santa Marina, dove ci fermiamo in spiaggia, vista la temperatura un po’ più mite.

Trascorriamo ancora la notte a Salina e il mattino seguente partiamo per Stromboli, che raggiungiamo con l’aliscafo facendo scalo all’isola di Panarea e Ginostra.


  

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