Regione del Naret

Domenica 22.9: sveglia ore 6.20, partenza alle 6.45. Destinazione: regione del Naret, dove si trovano numerosi laghetti. Se si cerca la luce migliore bisogna alzarsi presto, anche perché oggi mi attende un’ora e mezza circa di viaggio in automobile. Spero di trovare dei Riflessi da fotografare, ma le previsioni annunciano un po’ di vento in quota.

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L’idea iniziale era di camminare… ma purtroppo il fisico non mi sorregge in questi giorni e ripiego su un’uscita fotografica.

Per arrivare al lago, a quota 2310 metri, si imbocca la strada che parte da Fusio, in alta Vallemaggia. Si costeggia il lago Sambuco, Sassolo, Superiore ed infine il lago Scuro. Per informazioni sulla strada cliccare qui.

Mi fermo per breve temo al lago Superiore, ma non trovo nulla da fotografare, così riparto. Mentre sono in automobile davanti a me vedo la luna: scendo e scatto. Forse potrebbe anche essere inserita nella serie Due.

Mi fermo anche nel laghetto sottostante il Naret: la luce è ottima, ma purtroppo una leggera brezza rovina il riflesso. Speriamo che il vento cali, in modo da aver foto per la mia serie Riflessi.

Posteggio dopo la diga e mi incammino lungo la sponda del lago. È abbastanza fresco e noto delle pozze ancora gelate… Mi reco ad un piccolo laghetto adiacente al Naret. Qui c’è ancora ombra, è freddo, c’è vento,… niente di interessante da fotografare. Così torno verso l’automobile, ma mentre cammino scorgo qualcosa che attira subito la mia attenzione: mi sposto di un passo, però l’immagine svanisce. Torno alla posizione precedente e scatto! Capite di cosa si tratta?

È ghiaccio! Il risultato è stato possibile, perché da una determinata posizione il sole, che era dietro ad una montagna, riusciva comunque ad illuminare il ghiaccio donandogli una forma e delle tonalità strabilianti. In fotografia è necessario spostarsi, non bisogna accontentarsi di un’inquadratura, anche se ci sembra buona: proviamo a scattare da diverse posizioni con focali diverse e se possibile da punti di vista insoliti. Siamo abituati a guardare dritto davanti a noi, a volte scattiamo in alto o verso il basso.

 

Torno al laghetto precedente e i riflessi sono migliorati, anche se ora la parete rocciosa è in ombra.

Quasi subito noto una piccola porzione del laghetto, un’ansa, dove l’acqua sembra immobile, e dove si trova pure una roccia. Mi sposto e… non mi sbagliavo: adoro queste forme!

Dopo numerosi scatti lascio soddisfatto questo laghetto e mi sposto ad un altro per pranzare. Sono felice, perché a questo punto posso già dire che la giornata si è rivelata produttiva… ma non sarà finita qui. Mentre addento un salamino mi accorgo del riflesso del sole nell’acqua e di un fiore in primo piano.

Poi… ancora qualche riflesso.

Riparto in auto convinto di andare dritto a casa… invece noto un albero e l’erba arancione sulla sfondo. Impossibile non fermarsi. Se si ha tempo a disposizione è inutile correre: adoro guardarmi attorno e lasciarmi trasportare da ciò che vedo e sento.

Anche quando arrivo al Lago Sambuco mi fermo ancora tre volte, perché noto degli alti fiori dai colori stupendi! E pure due alberi, per la serie Due, attraggono la mia attenzione.

L’ultima sosta è sulla diga, attirato dal paesaggio con la foschia.



 

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