Trekking

Il trekking che abbiamo programmato parte da Landmannalaugar fino a Pòrsmork e viene chiamato Laugavegurinn, che significa "sentiero delle sorgenti calde". È lungo 55 chilometri e ci sono dei rifugi abbastanza spartani, che però devono essere prenotati con largo anticipo. Accanto ai rifugi si può montare la tenda. Solitamente viene percorso da nord a sud, in quanto il dislivello è in discesa: considerate pure che le condizioni climatiche variano in fretta e possono essere molto ostili, ma sarete ripagati da un paesaggio incredibile e mutevole.

 


Per raggiungere il punto di partenza saliamo sul bus della mattina della compagnia Reykjavik Excursions, con cui prendiamo un biglietto aperto con l'andata per Landmannalaugar e il ritorno da Pòrsmork (costo 12'500 Isk).

La meteo purtroppo non ci è favorevole: pioviggina e fa freddo, ma almeno non c'è nebbia, perciò dopo un rapido pranzo decidiamo di partire. La prima tappa è di 12 km e si arriva a Hrafntinnusker, coprendo circa 500 metri di dislivello in salita. Il sentiero è ben segnalato e il paesaggio è semplicemente spettacolare. Si passa anche accanto al Brennisteinsalda, una montagna multicolore. Chi non volesse effettuare il trekking può comunque effettuare dell'escursioni utilizzando come base Landmannalaugar.

Quando giungiamo al campeggio, dove ci sono dei muri di sassi costruiti da turisti, troviamo vento, pioggia e freddo. Che inizio... ma è vero che ci troviamo a oltre 1000 metri di altitudine in Islanda. Alcune persone, per evitare di dormire qui, percorrono le prime due tappe in un solo giorno.

Dopo cena facciamo un breve giro nelle fumarole vicino alla capanna. Da domani la meteo dovrebbe migliorare!

Il secondo giorno la meteo è molto favorevole, anche se al mattino troviamo un po' di nebbia. Anche oggi la lunghezza è di 12 km: inizialmente si cammina ancora in salita fino a giungere ad un punto dove si gode di una vista magnifica, ma anche dove ci fermiamo a pranzo il panorama è suggestivo, si vedono ghiacciai, montagne e il lago, dove si trova il campeggio e la capanna Àlftavatn.  In seguito si scende decisamente ed è necessario guadare un fiume.

La terza tappa è la più lunga (16 km) e al mattino fa veramente caldo! Il paesaggio cambia decisamente: non ci sono più montagne colorate e fumarole, incontriamo invece verdi montagne e lande desolate, ma affascinanti. Dopo aver montato la tende a Emstrur facciamo un'escursione in zona e raggiungiamo il Markarfljòtsgljùfur, un canyon colorato.

Eccoci all'ultima tappa che ci porterà a Pòrsmork (15 km). Più ci avviciniamo alla destinazione, più il paesaggio cambia nuovamente, lasciando posto a fiori, alberi e addirittura un bosco! Ad un certo punto prendiamo una deviazione e finiamo alla Volcano Huts, mentre in teoria la capanna doveva essere un'altra. Poco male: qui c'è un ristorante, bar, sauna, piscina con acqua calda,... un po' di comidità ci vuole!

Se si giunge a Pòrsmork entro le 16 si può prendere il bus che rientra a Reykjavik, o aspettare quello delle 20. Noi avevamo già deciso di fermarci una notte, in modo da esplorare la zona, visto che secondo la Guida vale la pena. Io sinceramente vi consiglio eventualmente di fermarvi a Landamannalaugar e visitare i dintorni, perchè è un luogo magico e stupendo.

Un'altra possibilità è di proseguire il trekking fino a Skogar, ma sono ulteriori tre giorni di cammino.

Noi decidiamo di salire al punto panoramico di Valahnùkur, scendere alla capanna Hùsadalur e tornare al punto di partenza. Prendiamo il bus alle 16 che effettua anche una breve sosta alla cascata Seljalandsfoss.


  

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